Raggiungere l’obiettivo: cose da umani

L’obiettivo è una cosa strana. A volte è qualcosa di motivante, che ci spinge a resistere e andare avanti, appunto verso l’obiettivo. Altre volte è qualcosa di spaventoso, una specie di mostro a due teste che per quanto attiri la nostra volontà di raggiungerlo per guardarlo da vicino, ci tiene lontano con la sua mastodontica e irrequieta presenza.

Tanto ne ho sentito parlare, tante ne ho lette sul famigerato obiettivo da raggiungere: trasforma i sogni in obiettivi, focalizza il tuo obiettivo, l’obiettivo è dentro di te, devi solo scoprirlo ecc. E’ un punto fisso che ci accompagna – o perseguita – nello studio, nel lavoro, nelle importanti conquiste della vita come la felicità, l’equilibrio…

Nel mezzo del cammino della mia vita – che, salvo catastrofici imprevisti, dovrebbe essere più o meno ora – mi sono trovata a riflettere un po’ meglio sul termine e sul significato di obiettivo. Ho avuto l’impressione che spesso lo riempiamo di contenuti importanti, troppo importanti; lo poniamo nel lungo termine, certo, tanto da avere il giusto tempo per raggiungerlo, ma così facendo diventa una montagna da scalare, tanto più alta quanto più ci avviciniamo; un lungo tunnel di cui a malapena intravvediamo l’uscita.

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Penso che nella vita ho sbagliato a pormi grandi obiettivi; non che fossero impossibili, ma elevati nel senso che richiedevano molto… molto di tutto: tempo, impegno, dedizione assoluta, rinunce, estremismo ad un certo punto. Sono stata brava a dividere il grande obiettivo in tappe, a programmare le azioni necessarie, procurarmi gli strumenti; ma in molti casi restavo ferma al livello 1, perché per il livello 2 mancava sempre qualcosa, non ero mai abbastanza pronta.

Credo che invece di pensare in grande (alla vita, la sistemazione, il futuro, la pace dello spirito…) dovremmo pensare a obiettivi più concreti e tangibili, più umani. 

Se ci organizzassimo la giornata con micro progetti, la sera andremmo a letto più sereni, ogni giorno, tutta la settimana e via via ogni mese, fino all’anno. E senza rendercene conto ci ritroveremmo soddisfatti, probabilmente molto prossimi al nostro macro traguardo.

Ogni giorno può avere dei piccoli, all’apparenza insignificanti, obiettivi: leggere un capitolo di un libro, fare la spesa, leggere un articolo di aggiornamento utile per il lavoro, camminare 30 minuti, stare un po’ con i figli o con i genitori, andare dal parrucchiere, sentire un amico, sistemare un angolo disordinato della casa. No, non sto parlando delle famose TO-DO-LIST: elenchi di mansioni da svolgere in giornata, che per riuscire a spuntarle tutte ci prende l’ansia, che se potessimo ammazzeremmo chi si mette sul nostro cammino! Parlo di tanti piccoli obiettivi messi tutti in fila l’uno affianco all’altro, da portare a compimento ogni giorno, in linea con il nostro macro obiettivo.

Le piccole sane correzioni di rotta, alla lunga diventano buone abitudini

Un po’ come farei per una dieta: è inutile che per perdere 20 kg inizi una dieta in cui niente-pasta-olio-dolci-carne-poca-gioie-mai! Tanto meglio se inizio a ridurre i condimenti e i dolcificanti un po’ alla volta, ponendomi giorno per giorno un piccolo obiettivo: ad esempio oggi niente dolcetto con il caffè! Le piccole sane correzioni di rotta, alla lunga diventano buone abitudini. Ci sarà il giorno in cui i dolcetti li mangerò eccome, ma sarà l’eccezione.

Ecco quindi cosa farò:

1- MACRO OBIETTIVI

Scriverò i miei grandi obiettivi in foglietti bianchi e li chiuderò in una scatola, o in una busta – che occupa meno spazio! Se l’obiettivo ha una scadenza da rispettare, mi segnerò la data di inizio e la deadline. Se gli obiettivi non impongono una data, posso definirla io o non metterla affatto! No, questo non è demotivante, è un modo per addormentare il mostro a due teste ; )

2- VOGLIO, NON DEVO

Mi concentrerò sulle cose che voglio fare, non che devo! A volte conta molto il modo in cui chiamiamo le cose. Penso che se mi sono posta un obiettivo e sto lavorando per raggiungerlo, quello sia qualcosa che desidero davvero tanto, quindi che mi piace. Ecco che tutto ciò che durante il cammino mi porta verso l’obiettivo è certamente qualcosa di piacevole, magari difficile, ma che voglio fare, non che mi impongono. Se così non fosse rifletterei un momento sul mio obiettivo! Quindi è innanzitutto importante dire VOGLIO invece di DEVO, perché nessuno ci obbliga se non noi stessi e quindi se una cosa vogliamo farla, perché non la facciamo? Fallo e basta!

3- MICRO OBIETTIVI

Programmerò una di queste cose per ogni giorno della settimana, scrivendole in agenda o nello smartphone, e le farò – giuro! – perché saranno cose semplici e fattibili. Se si tratta di azioni da ripetere le inserirò almeno una volta alla settimana, o al giorno… dipende!

Quando sei sopra al punto, il punto non lo vedi più!

4- CI SONO!

Osserverò il mio grande obiettivo svanire, a poco a poco, perché non sarà più una meta da raggiungere, ma sarà realtà. Quando sei sopra al punto, il punto non lo vedi più!

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